#covidnewyork2021
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A cura di Vanita Salisbury
Se avete sempre solo mangiato e bevuto all’aperto, ed al piano terra, vuol dire che avete sperimentato solo una parte di quello che New York ha da offrire. Abbiamo monitorato l’apertura di nuovi locali di un certo calibro ed abbiamo aggiornato la lista dei migliori posti che uniscono scenari mozzafiato a drink di prima qualità e aperitivi gradevoli; alcuni servono anche pasti completi (!). Questi locali possono diventare affollati nelle serate migliori ed alcuni sono un po’ troppo pretenziosi, ma è proprio questo il bello. Ecco qui i migliori rooftop bar di New York.
Spazio all’aperto al William Vale, 111 N. 12th St.,at Wythe Ave., Williamsburg; 718-307-7100
E’ molto semplice, il meglio che si possa immaginare, regalarsi una giornata da sogno negli spazi esterni in continua espansione del William Vale Hotel. Quest’anno c’è un’altra buona ragione per visitarlo: il Turf Club. Il terrazzo al 23esimo piano all’aperto, un tempo riservato solo ad eventi privati e proiezioni, ora è aperto da venerdì a domenica fino a metà settembre. E’ arredato con pouf a sacchi giganti e ci si può divertire giocando a cornhole, jenga e biliardino. Il coperto da 20 dollari comprende un ticket che può essere utilizzato per le bevande (una birra vale un ticket, un cocktail vale due ticket e così via.) Considerando i ticket a soli 8 dollari e che il numero dei clienti viene regolamentato, il costo dell’ingresso risulta presto ripagato. Per una serata più raffinata potete scendere al piano inferiore allo spettacolare Westlight, dove non avrete soltanto una vista, ma la vista quasi a 360 gradi di Manhattan, Queens e Brooklyn, godibile sia dall’interno che dall’esterno grazie al suo arredamento minimalista che permette di vedere la città che s’illumina come le stelle in cielo. Le prenotazioni sono vivamente consigliate se desiderate provare i particolari drink che supereranno di sicuro le vostre aspettative, come un rinfrescante Spring Fling con cachaça, St. Germain, vodka, e lime. Gli aperitivi da Andre Carmellini & Co. sono di alto livello: ravioli di melanzane arrostite, tacos di carnitas d’anatra, e le migliori potato skin di New York, condite con caviale e salsa olandese di yuzu. Potete provare un assaggio di Carmellini anche nell’arma segreta dell’hotel, la piscina al settimo piano, dove i pass giornalieri possono essere acquistati a partire da 150 dollari, per trascorrere la giornata a rilassarsi sul bordo vasca con cocktail e snack. Se quello che desiderate è un hamburger grigliato alla perfezione ed un frullato esiste il posto perfetto. Dirigetevi verso la zona erbosa leggermente in pendenza al secondo piano, gestita dal camioncino in stile retrò di street food chiamato Mister Dips. Tutti i locali aprono stagionalmente ad eccezione di Westlight che è aperto tutto l’anno.2.
Ophelia, Beekman Tower, 3 Mitchell Pl.at First Ave.; 212-980-4796
Molti potrebbero credere che il leggendario Ophelia non esista: si trova in una strada che probabilmente non avete mai sentito nominare ovvero Mitchell Place, la parte orientale della 49th. In passato questi edifici, originari del 1928 circa, sono stati un dormitorio per sole donne ed hanno ospitato più tardi anche il rooftop del ristorante Top of The Tower, un tempo luogo di ritrovo di Frank Sinatra, che chiuse nel 2013. Al 26esimo piano della Beekman Tower è annidato un antico locale che offre i migliori panorami a 360 gradi di tutta Long Island. Gli ascensori si aprono su un bar mozzafiato con sgabelli di velluto rosso e tre ordini di finestre che incorniciano un fagiano albino impagliato e illuminato dal basso. Le pareti blu intenso, due terrazze all’aperto, i pavimenti a piastrelle bianche e nere ed i soffici divanetti conferiscono un tocco teatrale superbamente eguagliato dal livello dei cocktail. L’omonimo Ophelia Ascension è una festa per i cinque sensi, preparato con mezcal al pepe, bourbon, zucchero ed amari, il tutto aromatizzato al fumo di cedro. Per quanto riguarda la vera e propria cena il cibo non è il loro pezzo forte ma non vi potete sbagliare ordinando delle patatine al tartufo. Le prenotazioni non sono necessarie ma potrebbero essere utili quando i diplomatici scendono dal vicino Palazzo di vetro delle Nazioni Unite. Aperto tutto l’anno. 3.
Gallow Green, 542 W. 27th St., vicino la. 11th Ave.; 212-904-1883
Questa città è piena di tesori nascosti e Gallow Green, il verdeggiante rooftop bar sopra il McKittrick Hotel reso celebre dalla rappresentazione Sleep No More, è un’incantevole sorpresa. In linea con la teatralità del locale, una misteriosa corsa in ascensore vi porterà in un giardino segreto che non solo si adatta alle stagioni ma si fonde con esse. Rigoglioso nei mesi più caldi, con porticati ricoperti di vegetazione, intrattenimento musicale ed un menu che offre dalle insalate alla pizza, in inverno lo spazio si trasforma in un rustico rifugio con stanze nascoste che ospitano accoglienti letti a castello con coperte di flanelle e nicchie nascoste negli angoli in cui perdersi. Anche con il clima freddo lo spazio all’aperto non è off-limits. Caminetti ardenti vi riscalderanno insieme a proposte speciali come il sidro caldo, il Jack Daniel’s e lo sherry Sleep No More, serviti individualmente o in samovar per festeggiare in compagnia. Si consigliano le prenotazioni specialmente se si vuole andare al brunch del fine settimana. Aperto tutto l’anno.
Broken Shaker, Freehand Hotel, 23 Lexington Ave, at 24th St., 212-475-1920
Il clamore precede questo locale, che al momento ha code di persone fuori dal Freehand Hotel a dimostrarlo. Questo bar al 18° piano, il cui originale a Miami ha vinto il Best American Hotel Bar al Tales of the Cocktail, offre sapori tropicali e una pausa dalla frenesia della città, portando una gioviale atmosfera da cortile su un rooftop dell’East Side. Lo spazio esterno è minimal, con alcune nicchie ed una porzione di tetto sufficiente per due posti a sedere, più una passerella in cui è possibile osservare l’Empire State Building in lontananza e scattare fotografie dove indossate i vostri occhiali più stravaganti su uno sfondo di recinzione in bambù. Il pezzo forte sono gli spazi interni, pullulanti di rattan, piante tropicali, ed inutili oggetti kitsch. I drink sono audaci ma da provare. La Preserved Lime Caipirinha è uno dei cockatil più gettonati, particolare e fruttato ed il Cocoa Puff Old Fashioned sa effettivamente di cereali Cocoa Puffs. Il menu del cibo v’incoraggerà a restare per un po più a lungo’: la focaccia yemenita malawach è particolarmente consigliata, accompagnata da tahini, spinaci, formaggio labneh ai carciofi e matbucha al pomodoro. Aperto tutto l’anno.
The Crown, Hotel 50 Bowery, 50 Bowery, at Canal St.; 646-630-8057
Non lasciatevi ingannare dall’enorme menù delle bottiglie servite al tavolo. A rischio di far scoppiare questo rooftop bar dello chef-partner Dale Talde di Chinatown l’atmosfera low-key del The Crown è fatta per rendere il vostro pomeriggio o la vostra serata molto rilassante e piacevole (vi conviene arrivare prima che si riempia.) L’arredamento è minimal, sia nella sala interna con finestre terra cielo dove i DJ suonano sotto ritratti in stile graffiti di Bowie e Biggie, che nella serra esterna sul tetto. Nulla vi potrà distrarre dalla vista del 21esimo piano che va dal One World Trade all’Empire State e affaccia direttamente verso il maestoso arco ed il colonnato del Manhattan Bridge. Come richiamo alla location i cocktail incorporano elementi asiatici: The Crown Manhattan utilizza una tintura del Sichuan e il rinfrescante Thai-basil margarita al cocomero è perfetto per una giornata particolarmente calda. Potete prenotare un tavolo online gratuitamente o con un minimo di spesa quando i posti sono limitati (a seconda del numero di ospiti può andare da un minimo di 500 ad un massimo di 2.500 dollari per tre ore) o più semplicemente ordinate una birra e godetevi il panorama. Se avete intenzione di rimanere per molto tempo non vi conviene arrivare affamati: il cibo disponibile è solo guacamole e hummus. Per riempirvi lo stomaco potete andare al ristorante dello chef Talde Rice And Gold al piano di sotto. Aperto tutto l’anno.
Bar SixtyFive, 30 Rockefeller Plaza, at 49th St.; 212-632-5000
Immaginatevi la scena: i vostri amici sono in città e vogliono vedere New York dall’alto. Potreste decidere di spendere 39 dollari per salire 70 piani e visitare Top of the Rock che offre una vista mozzafiato su Manhattan, ma lo fareste senza nessun alcolico in mano. Solo cinque piani più sotto allo stesso indirizzo c’è il bar SixtyFive: uno splendido locale per bere, proprio di fronte la storica Rainbow Room, dove pagherete circa 20 dollari per un Martini frizzante servito insieme ad una vista dello scenario sud, ovest e nord così alta che potreste schiacciare l’intero Central Park tra le vostre dita. Potete anche ordinare del cibo come una abbondante porzione di costoletta o portate più particolari come i rustici di maiale di Kobe in pasta sfoglia, i corn dog di aragosta o scelte vegane come mini hamburger di quinoa e melanzane. State al bar con il vostro yuzu spritz preparato con lo champagne Nicolas Feuillatte Brut Reserve, riservatevi un tavolo di madreperla per ospitare la vostra torre di frutti di mare o sedetevi fuori se il giorno è particolarmente bello. Le prenotazioni all’aperto partono da una spesa minima di 65 dollari. Attenzione a lasciare i vostri drink incustoditi: così in alto c’è molto vento. Aperto tutto l’anno.
Rooftop Garden & Bar, 1 Hotel Brooklyn Bridge, 60 Furman St., nr. Doughty St., Dumbo; 347-696-2500
Ci sono dei momenti in cui si sente il bisogno di una vacanza dalla città, unita ad un convincente motivo per cui vivete ancora qui. Vi tornerà alla mente quando raggiungerete il tetto del 1 Hotel Brooklyn Bridge, sul presto, prima che scatti il costo d’ingresso di 20 dollari, ovvero alle 16:00 nei giorni feriali e a mezzogiorno nel fine settimana (con 4 dollari donati all’Oceanic Global Foundation.) Ma voi volevate comunque bere durante il giorno, non è vero? La filosofia del locale è impegnata in favore della sostenibilità che si traduce visivamente in sereni ambienti naturali in legno e vegetazione che ricopre le pareti. Prendete l’ascensore per l’undicesimo piano e lasciatevi stupefare dalla vista panoramica sulla Lower Manhattan, la Statua della Libertà ed il Brooklyn Bridge quasi alla vostra altezza. I cocktail mediocri riescono a passare in secondo piano. Se ne volete provare per forza uno vi consigliamo il Dark and Stormy preparato con il rum scuro Gosling’s delle Bermuda e ginger beer, insieme ad un lobster roll ripieno di filetti di aragosta servito con panna acida. Aperto stagionalmente.
The Ides, Wythe Hotel, 80 Wythe Ave., at N. 11th St., Williamsburg; 718-460-8006
Proprio in fondo alla strada del Westlight (e 16 piani più in basso) questo hot spot del Wythe Hotel è un valido motivo per attraversare il ponte di Williamsburg: un notevole spazio interno ed esterno per socializzare, il pedigree del ristoratore Andrew Tarlow (Marlow & Sons, Diner, Reynard) e naturalmente un ampio panorama. A causa del suo sistema di prenotazione che limita le presenze, aspettare al piano terra può essere scomodo ed anche una volta arrivati al sesto piano sarete comunque sommersi dalla folla. Una volta superati questi ostacoli verrete ricompensati con la vista di Manhattan e Brooklyn e con piccole portate come la ricotta fatta in casa e il pane a lievitazione naturale o cocktail come lo Storm in the Summer con vodka, brandy al lampone, vermouth e soda o il Dizzy World: un gin tonic float con sorbetto fatto in casa. Aperto tutto l’anno.
Met Roof Garden Cafe & Martini Bar,The Metropolitan Museum of Art, 1000 Fifth Ave., at 82nd St; 212-535-7710
Da un lato amiamo l’arte, dall’altro ci piace anche bere. Il rooftop al Met vi permette di soddisfare entrambe queste passioni con installazioni stagionali che possono essere visitate insieme ad un bicchiere di vino o un cocktail in mano, come il Mortal Kombat con gin, succo di lime e mirtillo, serviti giornalmente da due rooftop bar. Non dimentichiamoci la vista: con il bar a soli cinque piani sopra Central Park la vostra visuale sarà ampia e colma di verde a differenza di tutte le altre che si trovano in città, a meno che non viviate effettivamente a Central Park (e in quel caso buon per voi.) Le installazioni sono di solito sculture: dai lucidi cani giocattolo di Jeff Koons, all’attuale opera site-specific We Come in Peace di Huma Bhabha, che riflette su come i valori occidentali distorcano il modo in cui le immagini vengono presentate. Per lo meno avrete un pretesto per iniziare una conversazione. Aperto stagionalmente.
Williamsburg Hotel Rooftop and Pool, Williamsburg Hotel, 96 Wythe Ave., at N. 10th St., Williamsburg; 718-362-8100
C’è un cocktail preparato con il marchio di liquore boliviano di proprietà di Steven Soderbergh, vino rosè e rum, il tutto servito in una noce di cocco di plastica, sul bordo piscina del tetto del Williamsburg Hotel. Pretenzioso ma con il suo perché. La nuova proposta del rooftop bar del quartiere si distingue per essere stata realizzata apposta per i pigri pomeriggi. I clienti possono acquistare i pass per il rooftop e la piscina per 65 dollari. Dopo le 18.00 chiunque è invitato a sprofondare i piedi nel terreno erboso circondato da posti a sedere che vanno da semplici sedie di metallo a lussuosi salottini con viste spettacolari che guardano dall’altezza di nove piani sopra la costa. Dei piccoli assaggi di cibo provengono da Harvey al piano di sotto: gamberetti e insalata di pomodori, guacamole e un lobster roll (aragosta) che arriva direttamente dal fornitore dell’Hotel Brooklyn Bread Lab. L’atmosfera si fa più intensa e affollata nelle serata di giovedì, venerdì e nei fine settimana, quando i DJ danno inizio a feste a tema con ingresso gratuito. Aperto stagionalmente.
Castell, AC Hotel Times Square, 260 W. 40th St., nr. Eighth Ave.; 929-368-4636
Trovare un Martini ghiacciato e ben fatto sopra un rooftop del centro è a dir poco difficile, ma in questo elegante rifugio con influenze spagnole del Garment District troverete una vasta scelta di piatti serviti in modo gradevole con gustosi contorni. Potrete ordinare il vostro cocktail 50/50 con reyka vodka o il gin locale Greenhook (consigliato da loro) mentre ammirate le alte arcate dietro il bancone o le gigantesche finestre che incorniciano l’Empire State Building che fanno sembrare lo spazio al 21esimo piano (sia all’aperto sia al chiuso) galleggiare nell’aria. L’edera si distende sulle pareti esterne aggiungendo ulteriori tocchi di verde e, a parte i Martini, potrete scegliere tra un discreto numero di sherry, vini, highball (long drink dall’effetto rinfrescante) tra cui un Salted Grapefruit Paloma alla spina, una lista non estesa di cocktail divisi tra shakerati e mescolati, e delle discrete tapas con ingredienti quali paprika spagnola affumicata e prosciutto iberico. Ci sono solo tre scelte più impegnative, e se la bistecca vi da sonnolenza, almeno già vi trovate in albergo. Aperto tutto l’anno.
Le Bain,The Standard High Line, 848 Washington St., nr. 13th St.; 212-645-4646
A volte siete in vena di fare festa ed è in quei momenti che volete il meglio: le luci di Manhattan, un DJ famoso e magari anche la mitica palla da discoteca. Per quelle occasioni c’è Le Bain. Certo è pretenzioso, ma venite sul presto o nei giorni feriali e potrete godervi un pomeriggio tranquillo distesi sul prato in cima allo Standard, guardando gli yacht sull’Hudson mentre sorseggiate il vostro cocktail esageratamente costoso ed assaggiate una crepe fatta in casa. Quando cala il sole, la musica si alza, l’atmosfera si fa frizzante e a fine serata potreste addirittura finire nella Jacuzzi (si ne hanno una.) Può risultare difficile entrare nel locale di sera, quindi se morite dalla voglia di andare, venite durante il giorno e pazientate. Aperto tutto l’anno.
Good Behavior, Made Hotel, 44 W. 29th St., nr. Sixth Ave.; 212-213-4429
Un’amica una volta mi ha detto che quando si è trasferita per la prima volta a New York frequentava i rooftop bar solo per prendere una boccata d’aria fresca (l’alcol era un valore aggiunto.) Oggi per lei c’è l’accogliente Good Behavior al 18esimo piano del Nomad’s Made Hotel, che gode di una piacevole atmosfera e presenta ottimi cocktail. Arredato come un salotto intimo e pieno di fiori, il bar possiede porte a vetro a scomparsa che si aprono su due terrazze con vista ravvicinata dell’Empire State Building. Non c’è cibo ma solo tiki cocktail di derivazione polinesiana come il Dirty Finer con mezcal, peperone, melograno e frutto della passione. Le bevande sono fornite dal team di coniugi composto da Jeremy Oertel (direttore delle bevande del locale Donna) e Natasha David (proprietaria di Nitecap.) Prenotate l’area esterna per i gruppi o venite presto per trovare posto e per fare una chiacchierata: con il passare della notte i DJ ed i patiti delle bottiglie servite al tavolo riservato si impadroniranno della pista da ballo specializzata in reggae. Aperto tutto l’anno.
Rooftop Reds, Brooklyn Navy Yards BLDG #275, 299 Sands St., nr. 4th St., Wallabout; 703-582-8609
Questo rooftop di circa 1400 metri quadrati situato al quarto piano della Brooklyn Navy Yards è un vigneto urbano realmente funzionante. Le sue prime bottiglie, realizzate con uve cresciute sul tetto, sono attese per questo 2019 ma fino ad allora potete provare i vini prodotti con uve della regione dei Finger Lakes. Questo spazio è una specie di parco divertimenti per enofili trasformato in un bar ricreativo che si propone come rappresentante di vino di produttori del nord. Le prenotazioni online sono obbligatorie per avere biglietti gratuiti riservati in base alla fascia oraria (ciò impedisce al locale di diventare troppo affollato.) Potete anche portare il vostro cibo per godervi un picnic tra le vigne, con amache, proiezioni di film, il gioco del cornhole, vista su Brooklyn e lo skyline della Lower Manhattan. Aperto stagionalmente.
La Birreria, 200 Fifth Ave., at 23rd St.; 212-937-8910
Potrete socializzare con appassionati di birra e con astronomi, 14 piani sopra il gigantesco Eataly con vista sul Flatiron e l’Empire State Building. Notate bene che l’area bar (che serve una selezione di vini biodinamici italiani, bibite analcoliche italiane e birre artigianali e prodotte localmente) è relegata di lato con i tavoli ristorante riservati per pasti. Ma voi vorrete di sicuro ordinare del cibo: ogni anno viene proposto un menu estivo a tema, e questa stagione il tetto retraibile ospita Serra, un locale ispirato alla campagna italiana, che serve piatti della tradizione familiare utilizzando verdure di stagione. Provate un cocktail infuso con erbe del loro giardino, ordinate degli stuzzichini o fermatevi al loro mercato contadino mensile in collaborazione con GrowNYC, dove potrete chiacchierare con agricoltori e produttori locali e acquistare i loro prodotti. Ma qualunque cosa scegliate di fare, non dimenticatevi di alzare lo sguardo. Aperto tutto l’anno.
Roof at Park South, Park South Hotel, 125 E. 27th St., nr. Lexington Ave.; 212-204-5222
Una visita al nono piano del Roof at Park South non deve essere per forza pianificata, è solo una piacevole pausa per ordinare un drink fatto come si deve con il Chrysler Building sullo sfondo. Scegliete tra diversi tipi di sedute: sdraiatevi sotto un ombrellone arancione posto su un alto tetto comune, o appartatevi intorno ad un accogliente camino in un’atmosfera altamente socializzante. Di recente al locale c’era questo bevitore, un anziano signore che mentre si dirigeva verso casa dopo un controllo presso la vicina clinica NYU Langone, aveva visto la fila di sotto e si era incuriosito. Con la sua birra ed un hot dog di Kobe avvolto nel bacon (fornito dallo stesso team che gestisce i ristoranti dell’hotel O Ya e Covina) si adattava perfettamente alla clientela del dopo lavoro che sorseggiava dolci cocktail Italian Greyhound (succo di pompelmo, Punt e Mes) ordinati da una lista di drink estesa ed affidabile, e ad i pre-gamers (chi beve ancor prima di arrivare al bar) che rischiano una congestione bevendo i fortissimi cocktail Zombies (limite di due a persona). Aperto stagionalmente.
A cura di jinwoo chong
Gli Oreo, con 105 anni di storia, sono i biscotti preferiti negli Stati Uniti e come Franklin D. Roosevelt, Woody Allen e Billy Joel sono anche nati a New York. Per l’esattezza a Chelsea nell’ex fabbrica e sede centrale di Nabisco. L’edificio ora è diventato il Chelsea Market, una popolare meta gastronomica ed una mecca del formaggio artigianale, ma all’inizio del XX secolo aveva un utilizzo ben diverso.
Nabisco (National Biscuit Company) fu il risultato della fusione di diverse fiorenti aziende per la panificazione, che costruirono la loro sede e fabbrica sul blocco della quindicesima strada circondato dalla 10th e la 11th Avenue. Con il tempo la struttura si è espansa fino ad arrivare ad un totale di 19 edifici: un mercato, una fabbrica e diversi spazi per punti vendita ed uffici. Fu nel 1912 che Nabisco inventò l’Oreo con l’intento di creare un biscotto ripieno simile a quello del marchio Hydrox che l’aveva preceduto di pochi anni. Il 6 marzo del 1912 i biscotti Oreo furono venduti per la prima volta in un alimentari di Hoboken nel New Jersey ed il marchio venne depositato una settimana dopo. Ancora oggi la maggior parte delle persone crede che i biscotti Hydrox siano una copia degli Oreo, ma nonostante questo anche questa società è riuscita a rimanere attiva nonostante alcune perdite sulle vendite.
Sam Porcello, il nutrizionista di Nabisco, ideò la ricetta per il ripieno della crema del biscotto che rimane da sempre più o meno la stessa. Solo negli anni ˈ90 venne sostituito il lardo con l’olio vegetale parzialmente idrogenato per la base della crema. Il design del biscotto, introdotto nel 1924 per sostituire un disegno più minimale, è rimasto anch’esso invariato. Si ritiene che l’Oreo sia stato pensato come il tentativo americano di entrare nel business dei biscotti dominato soprattutto dalle aziende britanniche. Il famoso rituale inglese di inzuppare i biscotti nel thè è considerato la ragione principale dell’aggressiva campagna pubblicitaria che vedeva gli Oreo immersi nel latte.
Nei novant’anni successivi Nabisco ottenne il suo maggior successo grazie a questo piccolo biscotto bianco e nero. Questo prodotto, ora disponibile in infiniti gusti e dimensioni che variano in base alla location ed alla stagione, è diventato il sinonimo dello snack americano moderno, proprio come i cereali Cheerios e i Capri-Sun.
Oggi il Chelsea Market, nonostante abbia conservato una parte della sua architettura originale in acciaio e mattoni, si considera probabilmente ad un livello troppo alto per vendere ancora gli Oreo, ma è solo quando non si dimenticano le proprie radici che si rimane con i piedi per terra.
Se qualcuno che sta leggendo questo articolo possiede una terrazza con vista sull’East River nell’area di Dumbo, Battery Park o Brooklyn Heights, parliamone.
Dopo una breve pausa, quest’anno tornerà lo spettacolo pirotecnico di Macy’s del 4 luglio al ponte di Brooklyn.
Consigliato: guida completa sul 4 luglio a New York.
L’evento del 2019 sarà il più grande di sempre, con tre volte più fuochi d’artificio sull’intero ponte rispetto al passato e quattro piattaforme lungo il molo 17 nel Seaport District.
Questa annuale tradizione arrivata alla sua 43esima edizione è il più grande spettacolo del paese. Ospiterà diversi artisti musicali che saranno annunciati a giugno. Blake Shelton, Jennifer Lopez, American Authors, Kelly Clarkson, Keith Urban e Charlie Puth hanno tutti partecipato alla celebrazione dell’Independence Day degli ultimi anni.
Ci saranno più di una dozzina di apposite aree per assistere allo spettacolo della durata di 25 minuti. L’evento inizierà alle 21:20 di giovedì 4 luglio e potrebbe essere necessario doversi accampare tutto il giorno per poter ottenere i posti con la vista migliore.
Secondo le stime di Macy’s, milioni di persone usciranno a guardare le decine di migliaia di fuochi d’artificio e gli spettacoli pirotecnici che riempiranno il cielo. Se non ti piace stare in mezzo alla folla, potrai seguire l’intera serata trasmessa su NBC.
Continuate a seguirci per ulteriori notizie, compresi i luoghi migliori da visitare.
A cura di JENNY HART
Qualsiasi newyorkese sarà d’accordo: Times Square può risultare davvero orribile. Ma in mezzo al trambusto e alle folle di turisti c’è un posto che amiamo profondamente: Broadway. Il quartiere del teatro è ricco di spettacoli emozionanti ma anche di ristoranti che non gli rendono giustizia. Avete presente quei locali strapieni ed esageratamente cari, con cibo e servizio mediocri? NO, grazie. Dato che le mini confezioni di patatine Pringles ed i calici di vino da asporto che puoi comprare durante l’intervallo non ti faranno passare la fame, dovrai decidere per tempo dove bere e mangiare.
La tattica migliore è quella di evitare qualsiasi catena di ristoranti che esista anche nella tua città o presso le stazioni di servizio autostradali (eccolo lì che ti sta osservando, Sbarro). Il tuo stomaco, il tuo portafoglio ed il tuo orgoglio ti ringrazieranno. Opta, invece, per delle scelte più economiche, posti informali, e locali all’altezza del loro prezzo, che circondano la Great White Way. Questi sono i locali dove dovresti bere e mangiare prima o dopo uno spettacolo di Broadway, che offrono differenti possibilità di budget ed atmosfera.
PREZZO: $
Quando hai bisogno di un pasto veloce che non ti prosciughi il portafoglio o che non ti rimanga sullo stomaco.
City Kitchen (700 8th Avenue / W 44th Street)
Gli spazi aperti circondati da ristoranti di sapore locale si stanno diffondendo a macchia d’olio e Broadway non fa di certo eccezione. Con sette distinti punti di ristoro nella città, City Kitchen del ROW di New York è ideale per gruppi di persone con gusti diversi, perché tutti possono ordinare qualcosa di differente. Prova un California roll da Azuki (6$), un lobster roll da Luke’s (16$) o la mia preferita: una ciambella di Dough (3$), glassata e ripiena di vari gusti come zucchero alla cannella, limone e semi di papavero, ibisco e nutella. Le ciambelle sono enormi (possono essere divise in due) e buonissime. Inoltre i controsoffitti del secondo piano di Dough si affacciano sulla strada, offrendo così un punto di osservazione privilegiato.
Patzeria Perfect Pizza (231 W 46th Street tra Broadway & 8th Avenue)
A New York si trova la migliore pizza del mondo, ma è importante ricordare che non tutti i tranci di pizza sono uguali. Si sa che se qualcosa costa solo un dollaro questa va evitata prima della mezzanotte ed abbondanti quantità di alcol. Per un paio di dollari in più è possibile gustare un vero trancio da Patzeria, una delle pizzerie migliori di Times Square. Gli artisti di Broadway la frequentano spesso dopo gli spettacoli tanto che vi troverai molti poster autografati appesi alle pareti. Ci sono solo pochi posti disponibili, preparati dunque a mangiare velocemente o ad ordinare a portar via per un’informale cena all’aperto. Un trancio al formaggio costa 3$, i condimenti speciali ti costeranno dai 4 ai 6$.
LOS TACOS No.1 (229 W 43rd Street tra la 7th & 8th Avenue )
PREZZO: $$
Per quando hai voglia di un buon pasto in un ambiente informale.
5 Napkin Burger (630 9th Avenue / 45th Street)
Sì, sì, lo sappiamo che ti piace Shake Shack. Ma è da pazzi provare a cenare nel loro locale di Midtown (W 44th Street / 8th Avenue) dove la fila di turisti molto spesso continua fino fuori dalla porta e dietro l’angolo. Se invece decidi di fare una passeggiata di cinque minuti troverai 5 Napkin, un locale meno comune, per un’esperienza culinaria più rilassata e un hamburger paragonabile a quello di Shake Shack, se non addirittura migliore. Gli hamburger partono da 12.50$, ma opta per il classico 5 Napkin burger (16.50$): 300 grammi di carne di angus tutta naturale, formaggio groviera importato, cipolla caramellata, salsa aioli al rosmarino oppure aglio su un panino alle patate.
Southern Hospitality (645 9th Avenue / 45th Street)
Se stai cercando di catturare l’atmosfera delle celebrità di Broadway devi fare un salto da Southern Hospitality. Questo locale BBQ è affiliato con, nientemeno che, Justin Timberlake, ed il cibo è talmente buono da leccarsi le dita. Puoi ordinare un antipasto solo per te, ma se sei aperto alla condivisione, ordina una porzione completa di carne (costolette, maiale arrostito, punta di petto e pollo, 25$) ed una selezione di contorni comprendente ogni comfort food del sud che puoi immaginare (5-8$ per quello piccolo e 9-16$ per quello grande.) Assicurati di lavarti le mani dopo aver mangiato, per non arrivare a teatro ricoperto di salsa e lercio (proprio come in “Filthy”.)
Rattle N Hum (306 W 39th Street / 8th Avenue)
Il cibo è mediocre (aspettatevi il cibo standard da bar: insalate, hamburger, aperitivi su aperitivi) ma non è questo il motivo per cui vengono i clienti. Rattle N Hum offre una delle migliori selezioni di birre artigianali in un quartiere ormai invaso da discutibili pub irlandesi, che servono un’inutile birra Budweiser. Con 40 birre alla spina (ed oltre 40 in lattina e bottiglia) il bicchiere sarà colmo anche per chi pensava di non amare la birra. Ci sono molti ottimi birrifici anche a New York dunque ordina una delle nostre birre locali da Rattle n Hum. Le birre alla spina partono dagli 8$.
PREZZO: $$$
Per quando vuoi cenare bene in un iconico ristorante di lusso.
Sardi’s 234 W 44th Street tra la 7th e la 8th Avenue
Conosciuto per le caricature delle celebrità appese alle pareti e non tanto per il suo cibo, Sardi’s è un classico di Broadway fin dalla sua prima apertura, sempre in questo stesso posto, nel 1927. Si rivolge specificatamente alla clientela di Broadway offrendo cene pre-teatro, post-teatro e menu fissi (antipasti, portata principale, dolce e caffè per 60$). Il tanto instagrammato ristorante è anche “il luogo di nascita del Tony Award” dato che l’idea venne al produttore/regista Brock Pemberton proprio mentre cenava al ristorante.
Joe Allen 326 W 46th Street tra la 8th e la 9th Avenue
Per quanto gli spettacoli di Broadway prevedano le migliori compagnie teatrali non sempre risultano dei grandi successi. Il ristorante Joe Allen è decorato ironicamente con poster di tutti i più grandi flop di Broadway; spettacoli che hanno avuto recensioni così negative che gli attori venivano letteralmente cacciati via dal palco. Sono molte le celebrità che hanno frequentato il piccolo ristorante nel corso degli anni, ed il proprietario, da cui prende il nome il locale, si trova spesso seduto presso il bar. Assicurati di ordinare la loro famosa torta alla banana (12$) come dolce.
BONUS: i migliori posti dove bere
The View1535 Broadway tra la W 47th e
No, non ti stiamo consigliando lo show televisivo del pomeriggio (scusa Whoopi). Situato al 48esimo piano del Marriott Marquis di New York, The View è l’unico ristorante con terrazza panoramica rotante della città. Non è economico. La cena a menù fisso con tre portate ti costerà 89$ a testa per opzioni come ganache di foie gras, mac n’ cheese all’aragosta, filet mignon (e con diverse spese supplementari.) La sala offre anche un aperitivo con buffet e dei dolci per 40$ ma è la sua vista sulla città, che ispira il nome al locale, insieme al fattore novità, a renderlo un ottimo posto per una serata speciale.
Per quando vuoi iniziare o terminare la serata con alcuni sorsi chic
R Lounge 714 7th Avenue / W 48th Street
Il bar del Renaissance New York Times Square Hotel si trova nel cuore della città. Anche se potrebbe essere necessario sgomitare tra un paio di pseudo spider man per entrare, le fantastiche finestre della R Lounge ti assicureranno abbondante materiale da postare sui social media per documentare la tua visita alla Great White Way. Prova il cocktail giustamente denominato #ILOVENY con bourbon shakerato con liquore locale Mister Katz’s Rock & Rye e l’angostura bitter.
St. Cloud 6 Times Square tra la 7th Avenue and Broadway
Questa elegante terrazza presso il Knickerbocker Hotel offre una vista mozzafiato su Times Square e drink deliziosi. Se vuoi prenderti una pausa dai temi classici del musical, un DJ suona da martedì a sabato sera. Una curiosità: una delle tante storie sull’origine del Martini afferma che il classico cocktail è stato inventato qui nel 1906, quando un barista di nome Martini, originario di Arma di Taggia, lo servì per la prima volta al cliente abituale John D. Rockefeller. Prova la ricetta originale, fatta con gin, vermouth secco o dolce e bitter di agrumi e arance, per 18$
The Skylark 200 W 39th Street / 7th Avenue
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 16.30, The Skylark offre una vista mozzafiato sull’Empire State Building e sulla zona circostante. Il loro diversificato menù cambia in base alle stagioni. Troverai prelibatezze come ad esempio una grande varietà di vini rosé in estate e del sidro freddo di mele alcolico in autunno. Il loro cocktail della casa, The Skylark (18$) è preparato con gin, vodka, liquore St. Germain, blue curaçao, limone e ciliegie al brandy
Al Pacino, nato il 25 aprile del 1950 nell’Harlem italiana, ha frequentato spesso il Caffè Reggio (al 119 di MacDougal street) nel Greenwich Village. Giancarlo Neri che per diciotto anni abitò al piano di sopra è il ragazzo che s’intravede sulla destra nella fotografia. Il Caffè, che possedeva la prima macchina da cappuccino del nord d’America, aprì nel 1927 dopo la grande ondata d’immigrazione italiana tra il 1880 e il 1924.
Caffè Reggio è menzionato nel Padrino parte II (1974) e in Serpico (1974), entrambi film con scene girate nel Greenwich Village. Pacino stesso ha vissuto in questo quartiere (a quanto si dice in Barrow street) e vi tornerà poi per dirigere Chinese Coffee (2000) nel suo debutto alla regia, un film ispirato ai suoi primi anni passati nel Village girato al Caffè Vivaldi (32 Jones st.), un locale di proprietà del suo vicino di casa degli anniˈ70. Al Pacino appare al Caffè Vivaldi con una copia del libro Look Homeward, Angel di Thomas Wolfe (1929). L’attore compare anche nel film Cruising (1980) girato su Jones Street, una strada che prende il nome da una famiglia da cui proviene il detto “Keeping up with the Joneses” (ovvero: voler sempre essere allo stesso livello degli altri.) Nel 2010, fece il suo primo spot pubblicitario per il marchio di caffè Vittoria al Caffè Dante (79 MacDougal), aperto dal 1915 al 2015.
Il co-protagonista del Padrino parte II Robert De Niro visse nel Greenwich Village fin dalla sua nascita nel 1943 e nel 1970 girò uno spot automobilistico su Jones Street di fronte al Florence Meat Market. Pacino e De Niro non apparvero insieme sullo schermo fino al film Heat (1995).
Il ventilatore da soffitto del Caffè Reggio proviene dal set di Casablanca (1942).
Isaac Hayes scrisse una canzone sul Caffè Reggio per Shaft (1971), un film girato in parte all’interno del famoso locale. Christopher Walken appare qui nel film Next Stop, Greenwich Village (1976). Oscar Isaac venne al Caffè Reggio per girare Inside Llewyn Davis (2013).
All’interno del Caffè ci sono una panchina dell’età rinascimentale appartenente alla famiglia Medici e un dipinto della scuola di Caravaggio, entrambi solo presumibilmente autentici.
All’interno del Caffè, il 23 giugno del 1958, Peter Stackpole vi fotografò Sophia Loren. Nel murales di Diego Rivera Allegory of California (1930) Stackpole appare come il diciasettenne che tiene in mano un aereoplano. Suo padre scultore (Ralph Stackpole) era un amico di Rivera.
Pare che John Fitzgerald Kennedy tenne un discorso fuori dal Caffè Reggio, che venne frequentato anche da Jack Kerouac, Elvis Presley e da Bob Dylan, nei periodi in cui questi visse al civico 94 di MacDougal tra il 1966 e il 1973.
A cura di Howard Halle
È arrivata la primavera a Central Park, il che significa che gli alberi sono in fiore e che l’arte è sbocciata sul tetto del Metropolitan Museum of Art.
È giunto il momento dell’annuale “Roof Garden Commission” del MET, una delle vetrine più importanti della città per l’arte outdoor.. L’installazione di quest’anno arriva per gentile concessione di Alicja Kwade, ed è letteralmente fuori dal mondo. L’opera è una sorta di modello del sistema solare, rappresentato da un gruppo di nove sfere di pietra in equilibrio su una struttura che sembra quasi una giostra per far arrampicare i bambini.
Kwade, artista polacca che definisce Berlino la sua casa, è conosciuta per le sue eleganti sculture che meditano sulla relazione tra la soggettività e lo spazio, vale a dire il modo in cui usiamo quello che vediamo con i nostri occhi come mezzo per dare senso al mondo, e di come spesso ciò si riveli inaffidabile. Per la sua opera al MET, intitolata ParaPivot, Kwade utilizza una metafora cosmica per rappresentare il suo messaggio, rappresentando i pianeti come oggetti stazionari che vengono messi in moto solo dal cambiamento della prospettiva dello spettatore che si muove intorno all’opera. Particolarmente interessante è il modo in cui ParaPivot incornicia lo skyline di New York. Da una particolare angolazione sembra quasi che una delle sfere si trovi sopra l’edificio Billionaires’ Row.
Le sfere di pietra levigate provengono da nove paesi differenti dal Brasile alla Norvegia e le loro variazioni di colore evocano le atmosfere celesti, pertanto per la Terra è stato scelto un marmo blu. ParaPivot è visibile fino al 27 ottobre, quindi c’è ancora molto tempo per riuscire a visitarla.